I siti archeologici di Licata ad Agrigento

Sapevate che Licata è una città di grandissimo valore archeologico? Fa parte del comune di Agrigento e si estende sulla sua costa meridionale. La sua posizione sul Mediterraneo l’ha resa un’importante punto di approdo commerciale e un avamposto militare strategicamente determinante, e ha vissuto il passaggio di moltissime popolazioni sin dalla preistoria. Preziosa per le popolazioni dell’età del Bronzo e per i tiranni agrigentini, attorno a lei e all’interno del suo centro storico sono rimasti reperti archeologici che attirano tanti appassionati ogni anno.
In questo articolo vi presenteremo alcuni di questi siti: un’occasione d’oro per progettare il vostro viaggio in Sicilia alla scoperta degli antichi tesori di Licata.

 

I siti archeologici di Licata ad Agrigento:

 

Siti archeologici sulle alture di Licata: Monte Sant’Angelo e Monte Sole

Monte Sant’Angelo è la vetta più importante di Licata e custodisce un affascinante insediamento di età ellenistica risalente al IV sec. a.C. Una polis greca che dovrebbe corrispondere a Finziade, fondata dal tiranno di Agrigento Finzia nel 282 a. C. Grazie agli scavi archeologici condotti su questo sito, possiamo immaginare persino la pianta urbanistica di questo antico centro abitato e, soprattutto, l’architettura delle strade, dei terrazzamenti e delle case. Queste ultime hanno una pianta quadrangolare e numerosi ambienti che si sviluppano attorno ad un cortile centrale, pensato per ospitare le cisterne dell’acqua.

Prima avamposto militare, poi importante snodo commerciale, Finziade pare sia stata distrutta durante i primi anni dell’Impero Romano.

Sul monte Sole, che invece è la vetta più alta di Licata, troviamo un sito archeologico di grande valore. Si tratta del phrourion di Falaride una fortificazione dotata di mura, cisterne e abitazioni, costruita dal tiranno Falaride si pensa per fermare l’espansione della città di Gela. È un vero e proprio avamposto militare edificato nel VI secolo di cui oggi è rimasta una cinta muraria che si estende per alcune centinaia di metri.

 

Il centro storico di Licata: lo Stagnone Pontillo, la Grangela e la Tholos

Ci spostiamo nel centro storico della città, che conserva tracce di alcune opere edilizie ed idrauliche dal fascino magnetico. Uno dei monumenti più importanti della città è l’Ipogeo Stagnone Pontillo, un’opera rurale di rara bellezza che risale addirittura all’età del Bronzo. Si tratta di due grotte scavate all’interno della roccia, nate come luogo di culto o sepolcro durante il dominio dei Cartaginesi, a giudicare dai graffiti e dai loculi presenti all’interno. Fu poi riconvertita a cisterna d’acqua durante il periodo arabo, opera che le valse il nome “Stagnone”. Faceva parte del complesso sistema idrico della città.

In pieno centro storico possiamo imbatterci in una straordinaria opera idraulica. La Grangela è un pozzo risalente al periodo preellenico, attorno a cui sono state raccontate storie di magia e mistero. Profondo circa 18 metri, è stato poi dotato di tre finestre a diverse altezze, e si utilizzavano per attingere all’acqua a seconda di quanta ce ne fosse al suo interno.

In fine, in via Marconi, si può ammirare un’antica Tholos. Si tratta di una cupola, di architettura micenea dell’età del Ferro, il cui utilizzo tuttavia è ancora incerto. Un’affascinante leggenda racconta che questa fosse la tomba di Minosse, mentre ipotesi più diffuse sostengono che fosse in realtà una solta di silos utilizzato per la conservazione del grano.

 

La Necropoli di Monte Petrulla

A 8 km da Licata, verso nord, sorge il monte Petrulla. Tra queste alture è possibile visitare l’imponente necropoli di grotte scavate nella roccia risalenti all’età del Bronzo. Si tratta di un centinaio di tombe di forme diverse, perfettamente integrate nella conformazione del monte e immerse nella bellezza selvaggia delle sue piante selvatiche.

 

 

Photo Credits
Foto di Davide Mauro per Wikimedia

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