Sicilia in moto: il tour della Fiumara d’Arte

Che la Sicilia sia una terra magica, è risaputo. Natura, storia e arte si incontrano, dando vita a incantevoli luoghi da ammirare. Tra questi c’è sicuramente la Fiumara d’Arte, uno tra i più grandi e suggestivi parchi di Land Art d’Europa, situato non molto distante dal porto di Messina. Un sito artistico ideale da visitare in sella a una moto perché le varie opere d’arte che lo compongono si trovano dislocate su un vasto territorio non sempre di facile accesso. Non vi resta che salire in sella alla vostra moto e andare alla scoperta del suggestivo museo a cielo aperto di Sicilia: la Fiumara d’Arte.
Un tour in moto alla scoperta della Fiumara d’Arte:

La Fiumara d’Arte

Prima di partire per il vostro tour in moto all’interno della Fiumara d’Arte, ecco qualche informazione utile su questo incredibile luogo. La storia della Fiumara d’Arte inizia nel 1982 quando l’artista e mecenate Antonio Presti commissionò allo scultore Pietro Consagra un’opera in memoria del padre, appena deceduto. Consagra realizzò “La materia poteva non esserci”, enorme scultura di cemento alta 18 metri che Presti donò alla collettività: l’opera, infatti, venne posizionata nel 1986 lungo la fiumara di Tusa, nei pressi dei monti Nebrodi. Da quel momento la zona della fiumara di Tusa si è arricchita di altre imponenti opere che Presti commissionò a importanti scultori, tra cui Pietro Dorazio, Antonio di Palma, Hidetoshi Nagasawa, Tano Festa e Mauro Staccioli. Tuttavia, solo dopo 25 anni di battaglie legali dovute alla mancata tutela e posizionamento delle opere su suolo pubblico, alla Fiumara d’Arte è stato garantito il diritto alla tutela e alla conservazione delle opere ed è stato istituito un Parco scultoreo riconosciuto a livello istituzionale.

Il tour in moto della Fiumara D’Arte

Tappa iniziale di questo tour in moto della Fiumara d’Arte è l’enorme scultura situata a Villa Margi, frazione del comune di Reitano. Qui, a poca distanza dalla spiaggia, si trova l’opera di Tano Festa, Monumento per un poeta morto. Realizzata in onore di Francesco Lo Savio, l’opera di 18X18 metri è un’enorme finestra di cemento di colore azzurro che si affaccia sul mare ed è attraversata da un monolite nero. Dopo aver fatto una sosta in questo incantevole luogo è tempo di ritornare in moto e dirigersi per 20 chilometri verso l’interno, per la precisione in località Mistretta dove ad attendervi ci sono due opere. La prima, realizzata nel 1989 dallo scultore giapponese Hidetoshi Nagasawa, rappresenta una stanza scavata nella parete di un monte vicino al fiume Romei. Situata al suo interno è visibile la sagoma di una barca ricoperta di foglie dorate. Per volere dell’artista, l’opera è inaccessibile: si tratta, infatti, di una scultura destinata a rimanere chiusa per cento anni che l’artista ha deciso di far vivere solo attraverso “l’energia mentale della memoria”. La seconda scultura si trova invece lungo la strada che collega Mistretta a Castel Lucio. Realizzato nel 1991 da ceramisti nazionali e internazionali, il Muro della Vita nasce con lo scopo di trattare con poesia la tematica dell’abuso edilizio. Il tour prosegue verso Castel di Lucio, a 20 km da Mistretta, dove si trovano tre opere. Cominciamo con Arethusa di Pietro Dorazio e Graziano Marini. Dall’assemblage di ceramiche colorate i due artisti hanno creato un motivo geometrico sulla facciata dell’edificio, la caserma dei Carabinieri del paese, dando brio alla rigidità architettonica tipica delle costruzioni militari. A due chilometri da qui si trova il Labirinto di Arianna, opera realizzata dall’artista Italo Lanfredini nel 1990: un enorme labirinto in mattone rosso che simboleggia il cammino verso la purezza, l’espiazione. A 5 km dal labirinto, sulla strada tra Castel di Lucio a Pettineo, troverete “Una curva gettata alle spalle del tempo” scultura del 1990 di Paolo Schiavocampo mentre gli abitanti di Pettineo conservano nelle loro case un’opera nata da una performance artistica: Presti, nel 1990, fece dipingere chilometro di tela, diviso e distribuito agli abitanti del paese, trasformando Pettineo in un Museo domestico. Proseguendo per 18 chilometri da Pettineo giungerete a Motta d’Affermo dove è custodita “Energia mediterranea” scultura orizzontale che rappresenta un’onda blu che è posizionata sulle montagne rigogliose di Nebrodi e delle Madonie. Salendo a nord per 9 km si giunge presso una delle opere più celebri della Fiumara d’Arte: 38° Parallelo-Piramide di Mauro Staccioli. La scultura è una piramide di acciaio corten alta 38 metri, con una fessura attraversata dalla luce durante il tramonto. In alcuni momenti dell’anno si può entrare dentro l’opera attraverso un tubo di ferro che porta alla cavità illuminata della scultura. Il viaggio termina a Tusa, dove troverete l’opera che ha dato il via al progetto Fiumara d’arte: “La materia poteva non esserci” di Pietro Consagra.

Photo Credits:
Foto di Mediaterra da Wikimedia

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