Storia della Sicilia: I parchi archeologici da visitare

Storia della Sicilia: I parchi archeologici da visitare

La Sicilia nel corso dei secoli è stata la culla della fioritura di molte civiltà differenti. Sull’Isola si sono insediati molti popoli che hanno lasciato tracce uniche della loro cultura. In particolare, ancora oggi in Sicilia troviamo moltissimi reperti risalenti al periodo della Magna Grecia e alla successiva dominazione romana dell’Isola. Ripercorriamo la storia antica della Sicilia, approfondendo quali sono i parchi archeologici dell’Isola da visitare.

Storia della Sicilia: I parchi archeologici da visitare:

  • 1. Il Parco Archeologico della Valle dei Templi ad Agrigento
  • 2. Il Parco archeologico di Selinunte
  • 3. Il Parco archeologico di Neapolis a Siracusa
  • 4. Il Parco archeologico di Mozia
  • 5. Il Parco archeologico di Segesta
  •  

    1. Il Parco Archeologico della Valle dei Templi ad Agrigento

    Agrigento, o Akragas, era una delle città più prospere della Magna Grecia. Ancora oggi qui possiamo ammirare la spettacolare Valle dei Templi, uno dei complessi monumentali più iconici della Sicilia e tra i siti archeologici più suggestivi del mondo intero. Questo sito archeologico è formato da una serie di templi in stile dorico la cui costruzione risale al periodo che va dal VI e il V secolo avanti Cristo. Gli edifici del Parco Archeologico della Valle dei Templi sono ancora oggi ottimamente conservati. Tra gli edifici più suggestivi da visitare possiamo annoverare il Tempio della Concordia, il Tempio di Ercole e il Tempio di Giunone.

     

    2. Il Parco archeologico di Selinunte

    Il Parco Archeologico di Selinunte si trova lungo la costa sud-occidentale dell’Isola, a circa 50 km dal porto di Marsala. Rappresenta uno dei parchi archeologici più estesi d’Europa. I suoi scavi non smettono di stupire gli archeologi, che continuano a registrare nuove straordinarie scoperte. Anche Selinunte era una delle più importanti città della Magna Grecia, come dimostrano le rovine dei suoi templi maestosi e fastosi. Facciamo riferimento soprattutto al Templio di Era e al Templio di Apollo, entrambi in stile dorico.

     

    3. Il Parco archeologico di Neapolis a Siracusa

    Anche Siracusa rappresentava uno dei centri più vitali e fiorenti della Magna Grecia. Il suo passato è testimoniato dai resti egregiamente conservati nel Parco Archeologico di Neapolis. Qui potrai ammirare le rovine del Teatro Greco e dell’Anfiteatro Romana. Potrai ammirare anche l’Orecchio di Dioniso o di Dionigi, una grotta artificiale scavata nel calcare, si dice a opera del tiranno Dionisio. La particolare conformazione della grotta amplifica i suoni di ben 16 volte.

     

    4. Il Parco archeologico di Mozia

    Il Parco archeologico di Mozia si trova sull’isola di San Pantaleo, nella laguna dello Stagnone di Marsala. Questo sito archeologico è qualcosa di completamente unico nel suo genere. Qui sorgeva, infatti, l’antica città fenicia di Mozia, fondata nel lontano 550 avanti Cristo. Molti dei reperti rinvenuti in questo luogo rappresentano ancora un mistero per gli archeologi. Secondo recenti scoperte archeologiche Mozia potrebbe rientrare in uno dei più grandi complessi di culto del Mediterraneo preclassico.

     

    5. Il Parco archeologico di Segesta

    Il Parco archeologico di Segesta gode di una posizione panoramica molto suggestiva. Si trova tra le colline della Sicilia Occidentale. È noto per il suo spettacolare templio in stile dorico, si ignora tuttavia a quale divinità fosse intitolato l’edificio. All’interno del parco è presente anche un teatro risalente alla metà del II secolo avanti Cristo, ovvero al periodo in cui i latini avevano realizzato un nuovo assetto monumentale della città.

    I parchi archeologici siciliani sono luoghi che consentono di compiere un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, scoprendo le meraviglie dell’antichità in modo più che mai diretto, in prima persona. Gli amanti della storia e della cultura non possono assolutamente perdere un’esperienza tanto unica e coinvolgente.

     

    Photo Credits:
    Foto di UllasPixa per Pixabay

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