Cunziria, il borgo fantasma a due passi da Catania

Cunziria è un borgo abbandonato che racconta uno spaccato della storia italiana dal 1700 fino agli anni ’20. Una storia di artigiani che trasformavano pelle e cuoio utilizzando le risorse del territorio e costituendo una vera e propria comunità. Vale la pena visitare le piccole strade, i ruderi delle case-bottega, la fontana e la chiesetta romana per respirare uno scorcio d’Italia non sempre ricordato.

Cunziria, il borgo fantasma a due passi da Catania:

 

Cunziria, piccolo borgo di artigiani

Gli amanti dell’Italia segreta, quella che non viene citata brochure e negli itinerari turistici più gettonati, possono trovare nel catanese un borgo abbandonato che ha una storia affascinante da raccontare.
Non bisogna allontanarsi troppo dalla città di Vizzini per scoprire il borgo di Cunziria, che dal dialetto siciliano si può tradurre con “Conceria”. Era infatti questa la sua funzione sin dal XVII secolo: la piccola e solida comunità che aveva preso dimora lì lavorava il pellame e il cuoio. Ospitava circa 40 abitazioni, edificate si più piani tra la valle e la collina, per beneficiare dei grandi spazi esposti al Sole e favorire quindi la seccatura delle pelli lavorate. Il borgo era sviluppato attorno ad una fontana e vi era anche la piccola chiesetta romana di Sant’Eligio.

Nei dintorni scorreva il torrente Masera che, con ingegnosi sistemi di canalizzazione e vasche di raccolta ancora oggi visibili, arrivava all’interno delle botteghe. Ciò serviva per la pulitura e il trattamento delle pelli lavorate, ma anche per la molitura dei cereali e della canna da zucchero nelle gualchiere.

Inoltre il territorio era ricco di sommacco siciliano, una pianta da cui si estraeva il tannino, ideale per trasformare le pelli e donare una tinta particolare e vissuta. Insomma, a Cunziria la conciatura del cuoio era il sostentamento di questa piccola comunità. Poi arrivò l’evoluzione industriale, che trasformò l’assetto economico di un intero paese. Cunziria iniziò a spopolarsi dagli anni ’20 fino agli anni’60, periodo del suo totale abbandono.

 

Cunziria oggi: ruderi di un mondo antico

La storia di Cunziria sembra finire qui, come tante altre piccole realtà artigiane. Invece questo suggestivo borgo fantasma immerso nel verde è stato teatro di opere letterarie e cinematografiche, perché legato agli ambienti e agli scenari evocati da Giovanni Verga nelle sue novelle. Il celebre scrittore si ispirò al fascino rurale della Cunziria per ambientare l’amore proibito di Lola e Turiddu e il famoso Duello Rusticano in Cavalleria Rusticana.

Il Maestro Franco Zeffirelli, nel 1982, girò qui l’omonimo film. Nel 1996 fu la volta di Gabriele Lavia ad utilizzare questa location per La Lupa, anche questa omonima novella di Giovanni Verga.

Oggi in questo luogo è possibile dedicarsi a lunghe passeggiate in cavallo o in mountain bike grazie ai suoi 80 ettari di estensione, e offre la possibilità di organizzare un itinerario per visitare anche la vicina Vizzini, il bellissimo paese tanto caro a Verga.

Cunziria è il luogo ideale da visitare per chi ama ripercorrere la storia in maniera non convenzionale. Se volete avventurarvi in questo borgo segreto prenotate il vostro biglietto per il traghetto verso la Sicilia, tramite il nostro sistema di comparazione online. Verificate le tratte e le tariffe disponibili per arrivare al porto di Catania e lì organizzate il vostro itinerario.

 

 

Photo Credits
Foto di Dafniprs da Wikimedia

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