Enna, premiata come Città del Formaggio

La città di Enna, nota anche come Castruggiuvanni in siciliano, si trova nel centro della Sicilia. Nel corso dei secoli molti popoli hanno influenzato la vita e la cultura di questo luogo: siculi, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi e aragonesi. Questo ha permesso lo sviluppo di un’identità culturale ricchissima, che ritroviamo in tanti dettagli della vita siciliana: nell’arte, nella lingua e ovviamente anche nella gastronomia. A tal proposito, anche Enna vanta diverse eccellenze locali che ultimamente sono state ufficialmente riconosciute a livello internazionale.

Enna, premiata come Città del Formaggio:

• Enna Città del Formaggio
• La tradizione del Piacintinu Ennisi
• Enogastronomia, storia e cultura

Enna Città del Formaggio

Recentemente Enna è stata insignita del titolo di “Città del Formaggio”. Il premio è stato consegnato da Pietro Pappalardo, delegato regionale siciliano dell’ONAF, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi. La città siciliana entra quindi ufficialmente nell’Albo delle “Città del Formaggio”, lista delle maggiori città che ospitano produzioni casearie identitarie nel proprio contesto sociale.

La tradizione del Piacintinu Ennisi

In particolare, ad essere premiato è stato il piacentino ennese, detto anche piacintinu ennisi in siciliano. La zona di produzione di questo formaggio comprende i Comuni di Enna, Aidone, Assoro, Barragranca, Calascibetta, Piazza Armerina, Pietraperzia, Valguarnera e Villarosa. Questo formaggio viene prodotto con latte di pecora intero, utilizzando una forma cilindrica con facce piane e leggermente convesse, che hanno un diametro che va dai 20 ai 21 cm. Il suo scalzo dritto o leggermento convesso e misura tra i 14 e i 15 cm. Il peso di una forma piacentino ennese varia dai 3,5 ai 4,5 kg. Una particolarità di questo formaggio è l’aggiunta di zafferano, spezia coltivata in provincia di Enna in via sperimentale, che dona all’alimento un caratteristico colore giallo intenso. Inoltre, dei grani di pepe nero gli conferiscono un sapore deciso e leggermente piccante. Il piacentino ennese ha ottenuto il titolo di Denominazione di Origine Protetta (DOP) a livello europeo il 15 febbraio del 2011. È stato la millesima denominazione d’origine registrata d’Europa, motivo di vanto per tutta la comunità.

Enogastronomia, storia e cultura

Nel 2020 il premio era stato conferito alla Città di Santo Stefano Quisquina, l’anno successivo è spettato a ben tre diverse città italiane: Bergamo, Bracciano e Novara di Sicilia. Per la terza edizione del premio è stata scelta Enna. Le motivazioni che hanno portato a questa scelta sono da rintracciarsi in primo luogo nella lunghissima tradizione dell’arte casearia locale. Storia, zootecnica e produzione casearia sono legate in modo strettissimo a Enna. Rafforzare il percorso di valorizzazione della cultura legata alla produzione casearia è fondamentale per l’ONAF.

Il Comune di Enna, al fine di mantenere la sua presenza nell’Albo, si impegnerà a organizzare con continuità diversi eventi pubblici legati al formaggio, alla sua produzione, alla sua cultura e alla sua storia, proponendo anche diverse degustazioni. Inoltre, nella città verranno installati quattro differenti pannelli segnaletici turistici con il titolo “Città del Formaggio”, uno per ogni ingresso della Città di Enna.
Ovviamente, il formaggio non è l’unico elemento d’interesse della gastronomia locale. Nella provincia di Enna troviamo prodotti caratteristici come la Pesca tardiva di Leonforte, il Pan del Dittaino (DOP) e la Fava larga di Leonforte.
La Città di Enna, inoltre, è candidata a Capitale Italiana della Cultura per il 2025. In questo contesto, diventa sempre più importante puntare sui legami tra cultura ed enogastronomia, soprattutto in ottica di promozione turistica e territoriale.

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Photo Credits:
Foto di Michal Osmenda per Wikimedia