I dammusi di Pantelleria: storia e curiosità sulle tipiche abitazioni pantesche

I dammusi di Pantelleria sono delle tradizionali abitazioni in pietra lavica, frutto della storia e della straordinaria capacità di adattamento dell’uomo in armonia con la natura e le sue risorse. Esattamente come i giardini panteschi, le popolazioni locali hanno sfruttato le difficoltà di un clima così caldo e ventoso per creare delle opere di ingegneria e migliorare l’efficienza del lavoro nelle zone rurali. Ancora oggi i dammusi sono particolarmente ricercati come alloggi, soprattutto dai turisti che esplorano le meraviglie di questa isola meravigliosa a largo della Sicilia.

Dammusi di Pantelleria, storia e curiosità:

• Cos’è un dammuso?
• Le origini e le particolarità del dammuso

Cos’è un dammuso?

In siciliano si può tradurre con “volta” e richiama la tipica dorma forma a cupola del suo tetto. È composta da un’unica stanza principale dotata di copertura a botte e di pareti spesse, ideali per abbassare i livelli di umidità e regolare la temperatura in modo che l’ambiente risulti caldo d’inverno e fresco d’estate.

Dal passaggio lastricato coperto adiacente alla facciata, u passiaturi, si accede alla kammara, ossia al soggiorno. La camera da letto è l’alcova e, se ce n’è una seconda, viene chiamata cammarino. Ovviamente, la parte più caratteristica del dammuso è il tetto a volta, dai bordi rialzati per consentire all’acqua piovana di confluire in una cisterna.

Vicino al dammuso è presente u jardinu, il classico giardino pantesco anch’esso cinto dalla pietra lavica e che ospita alberi da agrume come aranci o limoni. Normalmente faticherebbero a crescere in un clima così caldo e poco piovoso, ma così protetti dal vento e dal calore possono ottenere l’umidità e l’acqua di cui necessitano.

Le origini e le particolarità del dammuso

Il dammuso era una costruzione tipica già in epoca pre-bizantina, eretta con pietra e un impasto di terra e acqua. Dopo la dominazione bizantina venne introdotta la calce con cui furono migliorate le tecniche di costruzione e adottate soluzioni impermeabili.

La grande particolarità dei dammusi di Pantelleria, tuttavia, è che non sono tutti uguali. Nel corso del tempo queste case si sono diversificate per pianta, forma e dimensione a seconda dello scopo a cui erano destinate e quali erano gli appezzamenti agricoli vicini. Alcune erano abitazioni temporanee, altre servivano a garantire riparo per alcune attività contadine, altre ancora erano vere e proprie case.

La struttura più semplice di un dammuso era chiamata sardúni, un semplice riparo usato dai lavoratori dei campi contro le intemperie o come deposito degli attrezzi, lontano dalla residenza abituale. Queste abitazioni sono rimaste ancora numerose, e sono composte da una sola stanza. Nel caso in cui ci fosse un animale, il sardùni era affiancato da una stalla.

Una prima, vera unità abitativa, sempre usata dai contadini per soggiorni brevi, era rappresentata dal loku. Più grande e confortevole, era dotato di cisterna, alcova e forno esterno. A queste prime unità abitative si aggiungevano spesso cantine per la fermentazione, fornaci, terrazze per l’appassimento dell’uva, frantoi e altre strutture utili alla lavorazione dei frutti della terra.

Nel tempo, i dammusi hanno reso celebre l’architettura siciliana e sono diventati una vera e propria soluzione di design ricercata, dotata di tutti i comfort. Oggi i dammusi sono sparsi in tutta l’isola, e destinati sia ad uso abitativo sia come alloggio turistico. Possono essere comprati, affittati o restaurati.

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Foto di Bepsimage da Canva