I papiri di Siracusa

La città di Siracusa ha tante particolarità che la rendono unica. Una delle più curiose è sicuramente il legame che questa città sicula ha con il papiro. Siracusa è infatti l’unica città europea in cui cresce in abbondanza il papiro, arbusto tipico delle rive del Nilo. Da questa pianta si ricava materiale vegetale fibroso molto prezioso, utilizzato per produrre il supporto per la scrittura che porta lo stesso nome.

I papiri di Siracusa :

 

Il ciperus papirus a Siracusa

Il papiro, o anche ciperus papirus, è una pianta dalla fama millenaria, nota per la sua resistenza e per i suoi numerosi usi. Secondo gli storici, gli esseri umani lavorano il papiro da oltre 5.000 anni. La produzione di carta di papiro è stata una delle più grandi rivoluzioni umane: la carta ha permesso infatti di velocizzare e di semplificare moltissimo il passaggio di comunicazioni tra gli uomini, rappresentando un elemento fondamentale per lo sviluppo del commercio nell’Antico Egitto prima e in tutto il bacino del Mediterraneo poi. La produzione di carta di papiro è stata un’attività fondamentale anche per gli abitanti della città di Siracusa. Non è chiaro come sia iniziata la coltivazione del papiro in questo luogo. Secondo alcuni studiosi si tratterebbe di una piantagione autoctona spontanea, secondo altri è stata importata da Tolomeo d’Egitto, secondo altri ancora dagli Arabi. Le prime notizie certe su questa coltivazione risalgono al 1674, agli scritti del botanico palermitano Paolo Silvio Boccone. La pianta è stata per secoli familiare ai siracusani, che ancora oggi la chiamano “Pampera”, “Pappera” o “Parrucca” in onore della folta chioma verde del vegetale. Fino agli anni Ottanta esistevano in Sicilia una trentina di imprese artigiane che producevano carta papiro di alta qualità. Oggi le cose sono cambiate, il numero degli artigiani del papiro è molto diminuito, ma restano attività molti importanti legate a questo materiale.

La lavorazione del papiro

I metodi di lavorazione della carta di papiro sono molto lunghi e complessi, e per lo più segreti. L’arte del papiro si tramanda di padre in figlio, seguendo procedimenti millenari, che risalgono ai tempi degli antichi Egizi. Si parte dalla raccolta dei fusti di papiro, la selezione dei pezzi è già determinante. Poi inizia la lavorazione, tagliando il fusto del papiro a tronchetti e scartandone la parte esterna. La parte interna del fusto viene invece tagliata a listelli, che verranno messi a mollo in acqua e sali minerali per circa 12 ore. Il materiale ammorbidito viene quindi steso su un supporto rigido e organizzato su due strati, prima in orizzontale e poi in verticale, appoggiato su un tessuto di fibra naturale che assorbe l’acqua in eccesso. Una volta preparato, il foglio di papiro viene messo per giorni sotto a una pressa, al fine di eliminare tutta l’acqua. Una volta pronto, il papiro è un materiale molto resistente, utilizzabile per creare oggetti per la casa, o su cui scrivere e disegnare comodamente. Amanti del design, artisti e appassionati di storia ancora oggi amano e ricercano la carta di papiro.

Il Museo del Papiro “Corrado Basile”

Chi fosse incuriosito dall’arte della lavorazione del papiro può visitare il Museo del Papiro “Corrado Basile” aperto dal 1989 e gestito dall’Istituto Internazionale del Papiro. Dal 2014 si trova a Ortigia, isola che costituisce la parte più antica di Siracusa. Il Museo si trova all’interno di un antico convento barocco e si occupa dello studio e della conservazione della pianta del papiro, nonché della divulgazione culturale relativa a usi e lavorazioni di questo vegetale. Qui sono esposti documenti papiracei molto antichi, la cui datazione dal XV secolo a.C. all’VIII secolo d.C., nonché strumenti di scrittura egizi e papiri prodotti a Siracusa più recentemente. Sono inoltre presenti anche barche e manufatti in papiro provenienti dall’Etiopia, dalle sponde del Nilo, dal lago Ciad e dal lago Hula.

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Photo Credits:
Foto di Rollopack per Wikimedia

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