Una nuova scoperta nel sito archeologico di Selinunte

Dal Parco Archeologico di Selinunte arriva un’altra straordinaria scoperta. È stata ritrovata una sima, ovvero l’estremità superiore del tetto di quello che sembrerebbe un templio, ornata da una maestosa testa di leone. La scoperta è eccezionale, soprattutto considerando che il leone si trova in ottimo stato di conservazione. Scopriamo di più su questo ritrovamento.

 

Selinunte, una delle più prospere città della Magna Grecia

Selinunte è un’antica città che si trova sulla costa sud-occidentale della Sicilia, a circa 50 km dal porto di Marsala raggiungibile sia da Palermo che da Trapani. È stata fondata dai coloni greci che provenivano dalla vicina città di Megara Iblea. Era una delle città più grandi e ricche della Magna Grecia. I templi di Selinunte rappresentano uno dei migliori esempi dell’architettura della Magna Grecia e sono il segno più tangibile dello splendore e della ricchezza della città. Selinunte contava circa 30.000 abitanti, un numero molto importante per l’epoca. La città si sviluppava in collina, affacciandosi sul mare, per coprire un’area complessiva di circa 100 ettari. Era divisa in tre zone, quella dell’acropoli, il santuario e le zone residenziali. Tuttavia, a causa delle calamità naturali e gli attacchi dei Cartaginesi, la città è stata abbandonata nel 250 a.C. e le sue rovine sono andate perdute sepolte nella sabbia. Solo nel XVIII secolo, alcuni archeologi francesi hanno intrapreso scavi nella zona, scoprendo quella che oggi è una delle aree archeologiche più importanti della Sicilia.

 

La testa di leone di Selinunte

Negli ultimi mesi gli scavi nel Parco archeologico di Selinunte stanno portando alla luce incredibili reperti. Già nel 2022 erano stati ritrovati il calco di uno scettro e una sirena in avorio. Nel mese di luglio del 2023 sono emersi i resti dell’antico porto cittadino. Ad agosto 2023 si è registrato un altro incredibile ritrovamento, che rappresenta un unicum nel suo genere. Si tratta, infatti, di una sima collocata nella parte più alta di un tetto con la forma di un leone. La scultura, alta 62 cm, pesa più di 250 chili. Probabilmente non era solo una decorazione, la testa di leone presenta, infatti, un foro all’altezza della bocca. Verosimilmente la statua serviva quindi per lo scolo dell’acqua piovana. Non si ha ancora un’idea chiara della funzione dell’edificio sormontato dal leone. Plausibilmente, potrebbe trattarsi di un antico templio. La struttura dell’edificio resta ancora ignota, nascosta da una grande collina. È importante notare che la testa di leone ritrovata è costituita da un marmo molto prezioso, solitamente importato dalle isole greche, generalmente da Paros. In Italia, attualmente, si contano ben 9 templi del V secolo con una sima in marmo greco.

 

L’Università di Bochum e gli studi sul traffico navale siciliano

Gli scavi archeologici che hanno permesso questa scoperta sono stati diretti dall’archeologo Jon Albers dell’Università di Bochum, in collaborazione con l’Istituto germanico di Roma. Lo scopo principale dello studio del suo team è quello di approfondire il traffico navale dell’antico porto orientale di Selinunte. Le città della Magna Grecia erano molto attive nel commercio nel Mediterraneo. Conoscere il ruolo che aveva la Sicilia nelle rotte navali dell’antichità è molto importante per comprendere l’importanza storica dell’isola, da sempre con i suoi porti al centro della navigazione mediterranea.

 

Photo Credits:
Foto di Franck Manogil per Wikimedia

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